Champoluc

Salita al colle della Verra

La salita solitaria settembrina...


Ebbene si, giunge Settembre,
quest'anno un settembre ancora troppo caldo, ma in ogni caso per me arriva l'ora di salutare l'estate...
Da qualche anno a questa parte amo salutare la stagione calda con una salita di buon auspicio.
Viste le temperature favorevoli e la luce ancora generosa questo e' il periodo migliore per mettersi alla prova.
A allora via, nessun rumore, solo il respiro profondo e infiniti metri di dislivello davanti a te.. It's September Time!

La traccia GPS
Frachey [1750] - Mezzalama [3009] - Guide d'Ayas [3420] - Colle della Verra [3850]




Il primo tratto da Frachey, ancora al buio, segue la carrozzabile fino ai piani inferiori di Verra
Le scorciatoie che tagliano i tornanti scaldano i polpacci ancora addormentati,
la sera distruggeranno quel poco che resta delle povere gambe.

Piane inferiori della Verra



Mi lascio alle spalle le piane e si raggiunge il lago blu, qualche zigzag tra le teminali della morena
e si ritrova la carrozzabile per l'alpe superiore di Verra
Da li il sentiero 7 impenna e si srotola in intricati tornantelli fino a raggiungere la testa della morena superiore.
Questo tratto segna il passo, se sbagli l'attacco in poco ti ritrovi ad ansimare in debito d'aria, ma tutto fila liscio
e nel tratto sommitale mi ritrovo circondato da stambecchi.

Papa' Stambecco si mette in posa.



Dapprima i soggetti piu' anziani e via via che raggiungo il falsopiano sotto il Mezzalama
mi trovo a camminare tra famiglie intere di caproni alpini... I piccoli sono batuffolosi e si allontanano fischiando guardinghi
i loro genitori continuano a brucare osservandomi di sottecchi.
Dopo la prima foto smetto di scattare, la loro fiducia mi mette allegria e per un lungo tratto il sentiero vola via senza sforzo
quasi ad aver trovato il loro passo esperto.
Manca poco al Mezzalama, sollevo lo sguardo oltre il tratto ripido e scorgo una decina di teste che mi osservano dall'alto,
mai visti tanti esemplari tutti insieme.

Rifugio Mezzalama [3009 mt slm]
Stagliato nel cielo a Dx del roccia Nera il rifugio Guide d'Ayas



Una breve pausa a guardare in alto e si riparte, da qui il sentiero inizia ad inerpicarsi tra roccie lisce,
levigate per anni dal ghiacciaio del Verra.
La salita e' meno agevole ma davanti agli occhi si staglia, scuro come una roccaforte, il rifugio Guide di Ayas.
Dall'alto del Lambronecca torreggia con la sua piattaforma per l'elicottero sospesa nel vuoto
Il sentiero attraversa la base glaciale per poi perdersi in un mare di sfasciumi, il tratto sicuramente piu' insidioso.
Raggiunto il colle la situazione migliora e tra fittoni e ponticelli in legno in un attimo si brucia l'ultimo centinaio di metri!

Nero, con la sua piattaforma nel vuoto, il Rifugio Guide d'Ayas torreggia il Lambronecca



Austero e Serio ti osserva dall'alto



Ponticelli e fittoni aiutano la salita dal colle



La luna intanto tramonta sulla Gobba di Rollin



Ultimi metri assistiti



Finalmente alla meta, piu' di quattro ore di salita ma lo spettacolo da qui e' una favola.
L'infinito vallone del Verra si srotola veso valle a perdita d'occhio mentre alle mie spalle iniziano gli amatissimi alti feudi.
Dalla piattaforma sospesa l'occhio insegue la tortuosa via di salita ma il cuore gia' corre dall'altro lato verso il ghiacciao.

Colpo d'occhio sulla linea di salita



Rifugio Guide d'Ayas [3420 mt slm]



Autoscatto sulla piattaforma



Tempo di metter su i fedeli Evo, imbrago, far cambio tra rachette e picca e, innestare i crampons, e' gia' ghiacciaio.
Prima di lasciare il rifugio scambio qualche parola con un tedesco bivaccante in attesa dei compagni, visto che salgo solo
prendo il suo numero e gli comunico che saro' di ritorno in tre ore.
Il suono dei denti metallici sul rigelo superficiale mi mette carica, supero la prima parete a raggiungere il pianoro e li'
non mi resta che constatare quanto il caldo abbia lavorato... ponti impressionanti e voragini ovunque.

Primo passaggio veramente insidioso tra ponti e crepi



Uno sguardo sull'impressionante cascata di seracchi



Superato il passaggio critico, verso il colle, buchi ovunque, massima attenzione



In poco mi ritrovo ai piedi del Polluce, vedo qualcuno che sale, anche a dx qualcuno si dirige verso la vetta del Castore.
Il cuore pompa a compensare la leggerezza dell'aria ma non mollo, il colle e' a vista e la voglia di buttare giu' un occhio dal Verra e' troppa.

Il Colle Verra [3850 mt slm]



Sono le 12, piu' di sei 0re e 2100 mt di dislivello, Frachey e' cosi' distante che nemmeno mi ricordo piu' quando sono partito...
Un lieve filo di vento, la temperatura e' ottima.
Il silenzio e' assoluto e tutti questi giganti amici a farmi compagnia.
Manca un poco l'aria,
per oggi ho finito di salire,
mi giro a tuttotondo e penso a quanto sia bello esser qui,
penso a quanto sia stata lunga e a quanto distante le tue gambe ti possano portare.
Ca c'est la Vie.

La Liska



Verso la Svizzera, interessante alternativa alla classica Porta Nera



Desiderio....



E Vabbe', passa anche l'emozione e restano tutti quei crepi da superate, ora di tornar giu'.
La discesa rischia di tentarti, sei stanco ma se ti rilassi il rischio e' dietro l'angolo.
Torno ad usare le racchette per meglio scaricare il peso perche' passare i ponti in discesa non mi e' mai piaciuto.

Linea di discesa



Ecco il rifugio, il puntino rosso e' il tedesco che mi saluta



Lascio su gli scarponi, scendere tra sfasciumi instabili e' la cosa che piu' temo
e, come immaginato, raggiungere la base glaciale si rivelera' faticoso e pericoloso.
Superate anche le balze rocciose e liscie inizio ad incontrare qualche escursionista in salita,
il Mezzalama e' gia' in vista, ora mi attende l'infinita morena...

Mezzalama & the long way down



Un Saluto al prode che, nonostante qualche escursionista, e' rimasto stoico al suo posto



Terminata anche la lunga e serpeggiante discesa lungo la Morena posso finalmente togliere Scarponi e pantaloni lunghi.
Mi concedo una pausa relax al sole stupendo, in pantaloncini e scarpe da corsa il mondo gia' mi pare piu' soffice.
La strada, nonostante i tagli non finisce mai, uno sviluppo veramente importante ma alla fine anche lei deve teminare...

Uno sguardo indietro di 10 ore, e davanti ancora tornanti!



Ore 15:30, sono passate 10 ore e sono seduto al sole davanti ad un boccale di birra.
Penso alla fatica, alle emozioni e alla soddifazione. Penso in questo esatto ordine.
So che dietro ad ogni risultato c'e' amore, impegno e determinazione,
e so che anche queste capacita'
hanno una loro esatta sequenza.


- So di essere fortunato, e ne sono felice -