Salita annuale al Quintino Sella al Felik.
Quest'anno attrezzati di tutto punto vorremmo spingerci un poco piu' in su dello scorso anno, ma le previsioni meteo non lasciano grandi speranze.
E' previsto vento da NordOvest e a quelle quote questo significa temperature rigide e raffiche molto pericolose.
La salita vola via, Michele quest'anno e' decisamente in forma ed il panorama ripaga ampiamente le calorie bruciate.
Il comprensorio
In partenza al colle della Bettaforca, scoprite il Caprone intruso
Natura e Tecnologia, non sempre un buon connubio
Sentiero 9, la Lisca ci accompagna sul crinale Fittonato
Ecco la prima meta del giorno, dal bordo superiore del tetto si nota chiaramente il traverso al Colle del Felik
I pennacchi di neve sollevati dal vento non sono di buon auspicio....
Dopo un buon pranzetto passiamo il pomeriggio a prendere il sole e a costruire Ometti, il vento rinforza lasciandoci
poche speranze per la giornata successiva ma si sa, la montagna va presa cosi' come si offre.
Cenetta veloce e poi fuori a gustarci i colori dello splendido tramonto, confortati dal caldo lettuccio che ci attende.
E' Sera, il Nordovest ha gia' raffreddato parecchio l'aria e non accenna a mollare
I colori sono a dir poco fantastici, la notte sopraggiunge da Est
Il Cervino si e' ammantato di nubi, uno spettacolo incredibile
Ultimi raggi di sole all'orizzonte
Neppure le tenebre arrestano la produzione di Ometti da parte di Miky Il vento intanto infuria fino a farli traballare.
Meritato nido al calduccio, nonostante le raffiche che scuotono le lamiere sara' una buona notte di riposo
Sveglia prima dell'alba e dopo abbondante colazione decidiamo di salire
verso il colle del Felik nonostante il vento non abbia mollato per nulla.
Prendiamo subito un buon ritmo e Miky, dopo la notte di acclimatamento, non accusa minimamente la quota.
Se non fosse per la temperatura la giornata sarebbe perfetta per l'ascensione.
Il vento purtroppo non ha mollato ma decidiamo di salire lo stesso Miky cerca di picconare il MontBlanc.
Sul ghiacciao del Felik
Verso l'omonimo colle
Superati alcuni crepacci vermente impressionanti l'alba ci accompagna verso il colle.
All'attacco del traversone ripido il sole illumina, con bagliori ipnotici, i pennacchi di neve sollevati dal vento.
Affrontiamo il traverso tra raffiche feroci e poco sotto il colle ci guardiamo e decidiamo di rientrare,
troppo freddo e troppo pericoloso per i nostri gusti, altre cordate invece proseguono la salita.
La temperatura e' veramente rigida, le feroci raffiche non mollano
Le cordate continuano nonostante tutto,
Noi molliamo appena prima di uscire al colle, troppo pericoloso continuare con raffiche simili
Sfruttiamo comunque lo splendido ambiente per provare qualche passaggio di misto, la cresta ci ripara dal vento
ed il sole inizia a scaldare, ci possiamo anche concedere una pausa a riempirci gli occhi di tanta naturale bellezza
Scendiamo un poco e ragiunto il colle Perazzi ci alleniamo con un po di misto, la temperatura a ridosso delle rocce e' decisamente migliore
Ore 8:30, siamo di ritorno al quintino, Il codino del cappello indica chiaramente che Eolo non ha nessuna intenzione di mollare...
Non sono ancora le 9 e siamo di ritorno al rifugio, il tempo di ritirare tutto il materiale da salita e ci avviamo
verso il rientro. Superati i primi passaggi con catene e fittoni la temperatura torna a salire.
Guardiamo in alto verso il colle con i suoi pennacchi e ci sembra quasi impossibile che poche ore prima fossimo lassu'.
Passaggio obbligato in discesa dal Quintino ma senza raffiche si scende tranquilli
La via di discesa, a centro foto gli impianti della Bettaforca, sulla destra il bel canale di punta Piure