Gressoney Salati
Valle Perduta, Couloir Y
17 Apr 2009, Una giornata di fine stagione nella Valle Perduta
La Carta del desiderio
Venerdi' 17 Aprile, i monti bianchi piu' che mai per la nevicata della notte, c'e' da preoccuparsi?
La superstizione in una giornata Jolly non puo' aver voce...
Balistici alle casse dove, con beneamata sorpresa mi accorgo che la stagione sta veramente terminando,
ci si ritrova tra i soliti fondamentalisti ma la ressa a cui ormai ci eravamo abituati latita...
Qualche solito ritardo nell'apertura a Staffal per le bonifiche del caso. Tra una detonazione e l'altra ci scappano
Un paio di valloni del MOS completamente intonsi poi finalmente aprono i Salati e per non perdere il colpo
ci si fionda giu' per un Cimalegna ancora untraked'.
Venerdi' 17, la giornata inizia cosi'...
Sono le 12, la tentazione di continuare e' forte ma la mia determinazione e' ferrea, oggi si cammina e lo si fa seriamente.
Stolemgerg a razzo (vergine pure quello) ma non c'e' tempo di arare nulla perche' il canale dell'aquila ci attende.
Di corsa allo Stolemberg
Non avrei mai immaginato di percorrerlo al contrario... tutto avrei pensato fuorche' risalirlo con la tavola a spalle..
Complice il trofeo Mezzalama la traccia a salire e' battutissima, una fortuna per noi che altrimenti dubito ce l'avremmo fatta.
Complice il Trofeo Mezzalama (poi annullato per maltempo) l'Aquila e' l'ideale salita per il Mantova
Ai piedi di Altaluce la via addirittura tracciata da paline
Subito sotto al Mantova butto l'occhio ad una selletta che ci fa montare la gola ma, dopo un traverso nella fresca,
una bella cornice e alcune barre rocciose nel canale ci rispediscono mesti verso la traccia appena abbandonata.
Qualche condensa fa salire ulteriormente la tensione, se la visibilita' cala saranno guai a trovare l'ingresso giusto..
Sono passate piu' di tre ore e mezza e ci troviamo proprio sotto il rifugio...
Sotto il rifugio, identifichiamo un prima selletta per valicare le barre
Verso la selletta a buttar giu' un'occhio...
La cornice e le barre rocciose non ci convincono per nulla... Si prosegue in salita!
Lunga, ripida, nulla di regalato...
Dobbiamo nuovamente abbandonare le tracce per andare a guardare giu' nel baratro...
La tensione e' massima ma le gite estive e quelle invernali dal versante
opposto danno i loro frutti... Il passaggio non e' banale e il dislivello tutt'altro che modesto ma almeno c'e' continuita'
di linea, nessuna barra o balza ad interrompere la discesa verso il ghiacciao del Lys.
Errore compreso sono piu' di tre ore e mezza ma ora siamo sotto al rifugio Mantova
L'ingresso e' quello corretto, non banale certamente ma almeno la linea verso il ghiacciao e' libera da balze
Attendiamo la schiarita nel treno di condense che ciclicamente ci avvolge e appena la finestra si palesa giu' cauti.
La parete e' carica ma a parte una colata, da noi prodotta per tirar fuori le rocce sotto la superficie, regge bene
ed in un momento che ci pare eterno ci troviamo ai piedi delle enormi cornici rocciose.
Uno sguardo verso il baratro
Un'ultima occhiata all'ingresso e si entra...
A meta' del canale
La pendenza ed esposizione diminuiscono lasciando spazio alle prime vere curve surfate
Uno sguardo indietro, due tracce per un ghiacciaio immenso
Il sole va e viene in un gioco di chiaroscuri ammalianti, davanti a noi solo neve e ghiacciaio ed un immenso
silenzio rotto solamente da qualche crollo dalle seraccate di fronte.
Lo spettacolo e' sublime
Lingue importanti ci accompagnano lungo l'interminabile discesa
Sweet Solitude
Ecco il canalino basso che si sarebbe potuto sfruttare, buona per la prossima!
Ancora giu', ancora paesaggi da cartolina
La discesa sembra non finire mai, dopo gli interminabili piani alti affrontiamo la bellissima morena alta
che sinuosa ci accompagna verso le Sorgenti del Lys .
Finalmente la bellissima morena alta del Lys
Un Pipe interminabile da surfare in solitaria
Uno sguardo indietro prima di svoltare a sud verso le fonti del Lys
Poi ancora giu' verso le piane glaciali del Lys fino ad incrociare i primi larici, poi il torrente ed il sentiero di rientro...
Le gambe sono cotte ma il cuore batte lento e potente piu' che mai, la valle perduta e' ormai dentro di noi
Sotto di noi il termine della lingua glaciale, a fondovalle ci congiungeremo con la Salza, incredibile ma anche lei ancora vergine in un giorno di tarda primavera
3:40 di salita, 1:30 di discesa... Questo e' cio' che resta!